Valentina Gin
Parola a Alessandro Carlassare
di Genziana
in qualità di Gin Master

Quando Alberto e gli eredi Crepax mi chiamarono per raccontarmi la loro idea era un tardo pomeriggio di fine giugno, di quelli estremamente afosi, che sopporti solo sapendo che ti attende un ottimo Gin Tonic fresco … Mi ricordo quella telefonata, cortese e concisa, più come un sogno che come una richiesta di lavoro: “... vorremmo che ci realizzassi tre versioni di Gin, non solo dedicate a Valentina, ma che, a tuo parere, Valentina avrebbe sorseggiato con piacere nelle sue serate, da sola o in compagnia”. Tre gin che avessero ognuno tre caratteristiche ben precise: altissima qualità dei prodotti, originalità nelle botaniche e un gusto tutt'altro che scontato. Praticamente, il carattere di Valentina racchiuso in un Gin! Dodici mesi esatti per realizzare il tutto, e, tanto per cambiare, tre botaniche di contorno al Ginepro. Se, sulla tipologia di bacche al Ginepro con cui realizzare l’alcolato, non avevo alcun dubbio, la vera sfida era quella di trovare delle botaniche che fossero al tempo stesso originali e fuori dagli schemi. Una scelta rivelatasi poi tanto semplice quanto naturale, quanto meno per me che da ragazzo avevo letto e sognato quasi tutte le avventure della fotografa milanese: il Biancospino per ricordare il Natale, giorno della sua nascita il 25 dicembre 1942; foglie di Quercia e Alloro, le cui fronde adornano lo scudo bianco con croce rossa, simbolo di Milano, la sua città, e infine qualche botanica di contorno, da dosare in grammi, per riprodurre il carattere della nostra protagonista in tutte le sue sfaccettature. Poi, esattamente un anno dopo, in un tardo pomeriggio di un giugno meno afoso, il risultato dell'assaggio che ci ha visti riuniti tutti intorno a un tavolo: tre gin che davano vita all’anima di Valentina in tutto e per tutto.

Alessandro Carlassare

Valentina Milano Gin N°1

Botaniche:
Ginepro, Biancospino, Alloro (Lauro Nobilis), foglie di Quercia.

Cristallino all’aspetto, naso profondo in cui risulta netto l’impatto del Ginepro, su cui si appoggiano le note leggermente balsamiche del Biancospino a cui succedono quelle erbacee dell’Alloro e della foglia di Quercia.
Al naso è più cauto del fratello Gin Dry, meno spigoloso ma confortante.

Al gusto si ripropongono perfettamente le sensazioni olfattive, il Gin si allarga con tono dolce (malgrado la bassissima quantità di zuccheri) e coerente.

La dolce notte che tutti vorremmo con Valentina!

Valentina Milano Gin Dry

Botaniche:
Ginepro, Biancospino, Alloro (Lauro Nobilis), foglie di Quercia.

Cristallino all’aspetto, naso profondo e penetrante, molto verticale, netto l’impatto del Ginepro, su cui si appoggiano le note balsamiche del biancospino a cui succedono quelle erbacee dell’alloro e della foglia di quercia. Si aprono poi sensazioni mentolate dovute a piccole botaniche minori di contorno.

Al gusto si ripropongono perfettamente le sensazioni olfattive, con ottima corrispondenza.

Preciso, deciso, molto Valentina!

Valentina Extra Gin 4 Tonic

Botaniche:
Ginepro, Biancospino, Alloro (Lauro Nobilis), foglie di Quercia, scorza di Arancia dolce, scorza di Laraha (Curacao), scorza di Limone.

Cristallino all’aspetto, naso profondo in cui risulta netto l’impatto del Ginepro, tra cui emergono, con giusta potenza, le note agrumate della Laraha, dell’Arancio e del Limone. In sottofondo emergono le note di Biancospino, Alloro e foglia di Quercia. Naso affascinate e molto elegante....

Al gusto le note degli agrumi avvolgono la spina dorsale data dalle bacche di Ginepro, in un continuo gioco di apparire e scomparire.

Gin ideale per accompagnare un’acqua tonica, ma estremamente seducente come Gin da bere fine a se stesso!

Indubbiamente Valentina in abito da sera!

ESSERE VALENTINA

Apparsa per la prima volta sulla rivista Linus nel 1965, Valentina è una delle donne del fumetto più note al mondo. L'unica donna protagonista. Oltre che dagli uomini, essa è molto apprezzata dalle donne come simbolo d'indipendenza, fascino e seduzione. Per oltre trent'anni, le sue avventure hanno accompagnato la carriera professionale del suo creatore, Guido Crepax, come una sorta di suo alter ego femminile. Personaggio simbolo degli anni Sessanta e Settanta, Valentina ha continuato a riflettere modi e mode anche nei decenni successivi. La complessità del carattere, ricco di sfaccettature e contraddizioni, è una delle chiavi del suo successo, tanto che molte donne hanno finito con l'identificarsi in lei.

Valentina nasce da un mito del cinema (la diva del cinema muto Louise Brooks) ma ben presto si evolve in una donna reale al passo con il suo tempo, moderna e all'avanguardia, tanto da apparire attuale anche ai giorni nostri. Crepax si è sempre preoccupato di costruirle intorno un mondo credibile. La data di nascita, la carta d'identità, le relazioni sentimentali, il figlio, il lavoro, tutto è reale, fedele riproduzione di un quotidiano possibile. Anche i sogni hanno un ruolo importante nel mondo di Valentina, conferendo ulteriore spessore al personaggio e avvicinandolo alla psicologia di una donna reale.

Oggi Valentina è portatrice di un’estetica senza tempo capace di caratterizzare prodotti sofisticati ed eleganti. La sua complessità e inquietudine hanno fatto sì che il personaggio potesse sganciarsi dalla sua origine fumettistica rinascendo come icona contemporanea. Un’attualità presente anche nel web come testimoniano i tanti profili di Facebook di ragazzi e ragazze che, anche se non hanno letto le sue storie, vogliono far proprio il suo stato d’animo e il suo stile.

 

 

 

 

Guido Crepax e l'amore per le trasgressioni.

Un uomo tranquillo con una passione per le trasgressioni. Guido Crepax è stato principalmente questo. Sembra una contraddizione ma non lo è. Era, infatti, un timido architetto imprestato al fumetto, casalingo e per nulla avventuroso. Molto attaccato alla famiglia e fedelissimo alla moglie, eppure capace di disegnare scene cariche di erotismo e sensualità. Tutto questo per un autore non è strano, anche se chi è stato affascinato dal suo mondo visionario spesso è rimasto deluso dalla distanza tra l’opera e l’uomo. Questo contrasto tra mondo reale e immaginario emerge anche rispetto ad altre forme di trasgressione come il fumare, il bere, il mangiare e gli ambienti dove questi riti vengono celebrati.

Guido Crepax non fumava ed era astemio e abitudinario nel mangiare. Frequentava poco i ristoranti e pochissimo bar e locali notturni. Ma era affascinato da questi ambienti e dall’estetica del bere, del fumare e della vita notturna. Perché erano belli da disegnare e rendevano più interessanti le storie che si sviluppavano in questi mondi così distanti dalla sua vita normale e quasi noiosa. I suoi personaggi fumavano e bevevano perché una scena può essere molto più affascinante se avvolta da lente spirali di fumo, guardata attraverso un tumbler o ambientata lungo il bancone di un bar mentre un’orchestra jazz suona il ritmo che scandisce l’azione o rende indimenticabile un incontro d’amore.

 

Note biografiche

Nato a Milano nel 1933, Guido Crepas, in arte Crepax, è considerato uno dei più importanti autori italiani di fumetti, il più noto a livello internazionale nel campo del fumetto d'autore per adulti.

Comincia giovanissimo, creando la sua prima storia a fumetti a dodici anni.

Laureatosi in architettura, preferisce dedicarsi al disegno prima come autore di cover di dischi e poi come grafico pubblicitario, realizzando campagne per importanti marchi italiani e stranieri. Nel 1965, grazie alla rivista Linus, torna ai fumetti per creare il personaggio che lo ha reso noto in tutto il mondo: Valentina. Meticolose e raffinate sono le sue trasposizioni a fumetti di alcuni classici della letteratura.

Complessivamente ha realizzato oltre 5.000 tavole a fumetti e i suoi libri sono stati pubblicati in oltre 200 edizioni nelle principali lingue conosciute. In 40 anni di attività ha fatto anche centinaia di illustrazioni per giornali, libri, complementi di arredo, la moda e il design.

Ha lavorato anche per il teatro, il cinema e la televisione. Numerose le mostre personali che gli hanno dedicato in Italia e all'estero. Di lui hanno scritto Roland Barthes, Alan Robbe-Grillet, Gillo Dorfles, Umberto Eco e molti altri. Inventare giochi da tavolo è stato un suo passatempo. Ci ha lasciati il 31 luglio 2003.

 

Archivio Crepax

Istituito nel 2003 dai familiari di Guido Crepax dopo la sua scomparsa, Archivio Crepax tutela e ripropone il ricco patrimonio di immagini e contenuti frutto del lavoro del creatore di Valentina.

Riunendo competenze di design, comunicazione e scenografia, i figli Antonio, Caterina e Giacomo hanno raccolto l’eredità culturale del padre.

Performance espositive, nuove edizioni, licenze per prodotti di qualità, oggetti di design e progetti multimediali sono sviluppati nel rispetto dell’opera originale, evidenziando la grande attualità delle intuizioni creative dell’autore.

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